giovedì 19 marzo 2015

Le antiche tradizioni della Festa di San Giuseppe

Giuseppe Pitré




  Protettore degli orfani e delle ragazze, S Giuseppe è invocato dagli uni perché li soccorra, dalle altre perché trovi per loro un buon marito. Bisogna non avere udito mai una delle orazioni che si recitano il mercoledì per non sapere  delle grazie che egli ha fatto a delle fanciulle sue devote. Sono tante le storie devote che si raccontano sui miracoli operati da San Giuseppe, questa è una delle tante, raccontata da Giuseppe Pitré:
 Un vecchio poverissimo, sentendosi presso a morire, mandò a chiamare un notaio per fare testamento: Le sue intenzioni furon queste:
A sta mé figghia e a sta mugghieri mia
Cci lassu a San Giuseppi pri tuturi;
Pozza San Giusippuzzu cu Maria
Arristàricci sempri protettori.

Otto giorni dopo la sua morte, un vecchierello si fpresenta alla porta della vedova e dell’orfana, scambia qualche parola e lascia loro del denaro.. Una settimana appresso va a proporre un partito per la ragazza.  La proposta sembra strana perché le donne sono povere in canna, ma il vecchio le rassicura dicendo che si farà vivo fra qualche giorno.
Il figlio di un principe della città è gravemente ammalato ed ecco il vecchio si presenta al portone di casa, contrastato dal guarda porte che non vuole lasciarlo passare. Le voci giungono al padre del principino che ordina di far passare il vecchio. Questi si accosta al moribondo lo accarezza, lo solleva, l’aiuta a vestirsi: il giovane è prodigiosamente guarito e salvo.
Vidennu ddu miraculu ‘eccillenti
Stupiti nn’arristaru tutti ‘i genti.
Volgendosi quindi ai genitori, il vecchio propone il matrimonio del principino con una ragazza che
..havi tri beddi qualitati:
Onuri, puvirtati e santitati.

La proposta è accettata con gioia; la sposa è fatta venire, e dietro lei Gesù, S Giuseppe e Maria. Nel momento in cui il vescovo sta per benedire gli sposi, il Santo Bambino ordina che si fermino perché a Lui spetta di impalmarli se vorranno essere felici; e così 

Lu Bammineddu l’ha binidiciutu,
Subitu d’’u palazzu si n’nnha jutu
‘Na niula d’ ‘u palazzu cumpariu;
Lu lettu cu la casa straluciu.

Naturalmente non bisogna credere che siffatte grazie vengano concesse a chiunque. Importa anzitutto che si sia molto devoti al Santo e lo si preghi con calore e devozione e che poi, ottenuta la grazia se ne serbi grata e riverente devozione.

Varie e numerose sono le preghiere a S. Giuseppe secondo le aspirazioni ed i desideri di chi le fa; una preghiera tradizionale recita:
San Giuseppi, aiutati li schetti,
Cà li maritati s’ajutunu iddi
O
Patriarca ‘mmaculatu
Di Gesù custòdiu amatu,
Castu spusu di Maria,
Prutiggiti e sarvati l’anima mia.
Un’altra:
Giuseppi santu,
‘Mmrazza purtastivu
Lu Spiritu Santu,
Spusu e guardianu di Maria,
La grazia chi dumannu
Cuncessa mi sia.

Un’altra ancora, composta da due differenti strofette:

San Giuseppi,’un m’abbannunati
‘Ntra li bisogni e li me’ necessitati.
Binidittu e lodatu sia
Lu nnomu di gesù, Giuseppie Maria.
San Giusippuzzu vui siti lu patri,
Siti virgini comu la matri,
Maria è la rosa, vui siti lu gigghiu
Datimi ajutu, riparu e cunsigghiu.
San Giusippuzzu di Muntiliuni,
M’arriparati cu lu vostru vastuni:
San Giusippuzzu di Muntiliati,
Cu lu vastuni vui m’arriparati.


San Giuseppe è dunque il santo tutelare dei poveri, degli orfani, delle ragazze e principalmente di chi volge in grandi ristrettezze. I beni che la provvidenza manda non vengono se non grazie a Lui, caritatevole, soccorrevole  quanti altri mai! Certamente da questa sua particolare prerogativa può essere nato l’uso del banchetto detto di San Giuseppe e di altri usi popolari nel giorno di San Giuseppe.
 Irene faro 
 tratto da  Spettacoli e Feste del Popolo Siciliano” di Giuseppe Pitré


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