martedì 29 marzo 2016
sabato 26 marzo 2016
venerdì 25 marzo 2016
Deh! Cristiani dolenti viniti.....
| Crocifisso ligneo XVIII sec. Ispica- chiesa Madre |
Deh! Cristiani dolenti viniti;
cuntimplamu li peni d'un Diu,
dda nell' ortu guardati, viditi,
è prostratu lu nostru Gesù,
suda sangu- ed in terra tra fangu-
cadi afflittu un pò reggiri cchiù.
Comu infami a lu morti dannatu,
na li spaddi la cruci s'addossa,
cadi 'nterra chiù voti spossatu
lu puntenti lu Re di lu re.
E s'alzava, guardannu circava
l'alma ingrata dicennu: idda unn'è?
Iu cunfessu l'infami reatu:
iu v'afflissi, e lu sangu pistai,
iu vi desi l'acitu mirratu,
mi ni pentu: pirdunu, pietà
Cussì ' celu, livatu lu velu,
speru amari la vostra buntà
giovedì 24 marzo 2016
Ciciléu ciciléu.....
Col cristianesimo l’uovo acquista
un grande rilievo: esprime infatti , l’immagine concreta della Resurrezione e
quindi l’espressione tangibile della speranza. Sappiamo che la benedizione
delle uova pasquali era imposta perfino ai bambini e agli animali. Il desiderio
di uniformarsi alla passione del Cristo, inoltre spingeva i fedeli a fare il “
trapasso”, che consisteva nel non prendere cibo dal giovedì al sabato santo:
questo digiuno soleva essere interrotto di tanto in tanto solo con Favi caliati, cioè fave abbrustolite , e
con delle carrube, che non venivano considerate come “ grazia di Dio”. E’
presumibile che quando si benedicevano le uova pasquali si forgiassero
anche dei pani di forme speciali per la
benedizione o per le offerte che si facevano in chiesa. Tanto che in alcuni
paesi etnei le bambine portando in
chiesa “ il pane con l’uovo” a forma di cestino cantavano:
Ciciléu, ciciléu
Dopu Pasqua ti mangiu iù
In cui si fa riferimento all’uso
di non mangiare il pane-dolce prima che si sciolgano le campane che indicano la
fine del digiuno quaresimale, la qual cosa sarebbe stata considerata sacrilega.
Da: Pani e
dolci di Sicilia di Antonino Uccello-
Ed Sellerio
mercoledì 23 marzo 2016
Aceddi cu l' ova..
…A seconda dei vari paesi della Sicilia, diversissimi i nomi dati a
questi pani, ove le uova sode intere sono immerse e coperte, oppure affioranti,
spesso colorate, e che assumono diversissime forme. ..Ricordo alcuni di questi
pani con uova: panarìnu, panareddu (
siracusano, ragusano); aceddu cu l’òva e
cuffitiedda
( siracusano); cicilìu (catanese); pupi e
pupidda ( palermitano; e cuddura e
cudduredda ( messinese); canniléri
( agrigentino). Il loro consumo è per la Pasqua; ma non mancano esempi più
specifici, così a Salaparuta, dove al Gloria della messa del Sabato Santo si
consumava in chiesa il cannatuni,
altro nome dei “ pupi cu l’ova”. E’ impossibile dare una ricetta: si tratta di
pasta di pane comune, lavorata e ricamata, che ricoprirà delle uova colorate, e
che sarà infine infornata.
Giuseppe Coria, Profumi di Sicilia Il libro della cucina
siciliana – Vito Cavallotto editore
lunedì 21 marzo 2016
sabato 19 marzo 2016
lunedì 7 marzo 2016
martedì 1 marzo 2016
Sciuri d'aranciu...
Fiore d'arancio
le donne sono come le fortune!
che cambiano ad ogni pié sospinto!
Ti voglio bene e tu.......non te ne accorgi!
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