mercoledì 25 febbraio 2015

C'era una volta Marina di Melilli....



Il viaggio in auto in Sicilia è d’interesse superlativo.
Nessun’altra regione d’Italia può paragonarsi
All’Isola per la meravigliosa bellezza
 E la varietà dei panorami,
l’immensità di questi, il loro colore,
il fantasmagorico cambiamento ogni istante
non trovando confronti.
Il clima siciliano celebre dell’antichità.
Cicerone diceva che almeno una volta al giorno
In Sicilia il sole si vede sempre.
“ La bassa penisola Magnisi, l’antica Thapsus
A Nord della quale ancorarono gli ateniesi
Nella spedizione contro Siracusa,
è lontana dalla linea di costa km 1,8 ed è unita
a terra da un istmo sabbioso.
Una macchia verde d’alberi circonda
Un piccolo gruppo di case bianche:
un faro emerge verso nord.
Con certe luci,
la penisola appare assai pittoresca, nel mare di cobalto,
km 70, stazione di Melilli.   Guida d’Italia, Touring Club Italiano, Milano 1919

Questo invito a percorrere in auto la Sicilia  è l'incipit del  romanzo: " Il nome di Marina" che non è  una donna, ma  un paese, bello come una Madonna. Il libro è ' il frutto di una tradizione letteraria siciliana che da sempre intreccia realtà e incanto, questo romanzo magico è anche appassionatamente politico: sono parole come pietre dette dall’ un unico uomo che ha lottato tenacemente e pagato da solo, inultimente  lo scempio perpetrato contro  la morte del suo bellissimo paese:   Marina di Melilli. 


 
Il libro nasce da un fatto di cronaca: dal sogno siciliano della grande industria. Ma poi l’immaginario, fatto di pura invenzione e di racconti straordinari, ha preso il sopravvento, conferendo al  racconto  un sapore magico e fiabesco. Nel libro ogni riferimento a fatti e persone è frutto del caso o di quella tipica tendenza ad imitare la  fantasia che a volte è tipica della realtà. 

  Roselina Salemi,  Il nome di Marina, Rizzoli Romanzo




lunedì 23 febbraio 2015

Ascuta li vecchi....





A li vecchi cci mancunu li forzi
E cci crìscinu li pititti


A latu di lu picciutteddu
È sempre bonu lu vicchiareddu


Ascuta li vecchi
Cà ‘un ci la sgarri



domenica 22 febbraio 2015

..se recitarla può essere d'aiuto...



                                                                   Corna, curnicchia,
                                                                 l’agghiu a tri spicchia

                                                               Lu ‘gnuri ‘nta lu còcchiu,
                                                                ‘n firrettu ‘nta l’occhiu

                                                                  ‘Na cura di firuni,
                                                                    'na zampa di liuni.

                                                                ‘Na ‘rasta di zammarra,
                                                                 ‘n manicu di quartara.

                                                                ‘N curnicchiu di curaddu,
                                                                    ‘n ferru di cavaddu.

                                                                Chianta cu spinguli la cucca
                                                                E lu scunciuru ‘nta la ‘ucca.




Corna, cornetti
L’aglio a tre spicchi.
Il cocchiere nel cocchio
una forcina dentro l’occhio.
 Una coda di fierone,
una zampa di leone.
Un vaso di zammara
un manico di quartara.
Un cornetto di corallo,
un ferro di cavallo.
Pianta con spicchi la civetta
e lo scongiuro nella bocca.



giovedì 19 febbraio 2015

I fimmmini...




Li peni cu lu pani...


Ntintiri-Ntontiri







Una filastrocca molto scherzosa dedicata da Luigi Capuana alle belle donne

Ntìntiri- Ntòntiri

Aju accattatu lu ngannalatruni,
ntintiri-ntontiri vogghiu sunari;
beddi c’aviti lu pettu di ciuri,
fora nisciti, viniti a ballari;
fazzu lu pattu cu certi pirsuni,
vinti vasuni cu’ voli ballari;
tutti li brutti li mettu a n’agnunu,
tutti li beddi li vogghiu accucciari.

Mi sono comprato lo scacciapensieri,
ntintiri-ntontiri voglio suonare;
belle che avete il seno di fiori,
uscite fuori, venite a ballare;
il patto faccio con certe persone,
venti  bacioni a
chi vuole ballare;
tutte le brutte le metto da parte,
tutte le belle le voglio abbracciare.
Luigi Capuana


Cretini Intelligentissimi....